Museo Diocesano Brindisi

Ydria

Nel Museo Diocesano “Giovanni Tarantini” è conservata una idria in armo serpentino, presumibilmente portata nella città dai Crociati direttamente dalla Terra Santa, sulla quale si discute da anni a proposito della sua autenticità come “una ex illis sex”: una delle sei idrie nelle quali Gesù tramutò l’acqua in vino durante le nozze di Cana in Galilea. Di nessuna di queste si conosce il destino. E’ detta anche Ydria dell’epifania perché anticamente si ricordava come nell’Ottocento, nel giorno del 6 gennaio era consuetudine esporre in cattedrale l’antica reliquia che si diceva fosse una delle giare del miracolo di Cana. Molti storici e religiosi sono intervenuti sulla vicenda: Andrea Della Monaca e Annibale De Leo ne affermavano la veridicità e nella visita pastorale del 1585 di mons. De Figueroa e in quella del 1638 di mons. Sorgente, entrambi arcivescovi di Brindisi in tempi diversi, si confermava l’esistenza nella cattedrale dell’ Ydria di Cana con estremo rigore canonico.

In vaso è in marmo serpentino a forma svasata, di 49 cm di altezza e una circonferenza massima di 88 cm e la sua capacità è di poco superiore ai 22 litri. Ha un doppio manico su un lato, l’altro è rotto.
L’idria è stata conservata per anni (almeno dal 1659) nel Reliquiario di san Teodoro, nel vano-loculo sottostante l’altare del SS. Sacramento, in una delle cappelle laterali della cattedrale.

Con i lavori del 1957 per restaurare la chiesa dai danni causati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, essa fu spostata nella stanza di lavoro dell’arcivescovo, dove è rimasta custodita per decenni per essere trasferita poi nel Museo Diocesano “Giovanni Tarantini”.

  • Anno :

    364 a.C.
  • Materiale :

    Marmo Serpentino
  • Provenienza :

    Città Santa