Museo Diocesano Brindisi

Balestra

La balestra era un’arma da lancio costituita da un arco di legno, corno e acciaio e destinata al lancio di quadrelli, frecce, strali, bolzoni, palle o dardi. La corda veniva bloccata da un meccanismo chiamato noce. Lo scatto avveniva facendo pressione su una sorta di grilletto chiamato chiave oppure, nei modelli più antichi, abbassando un piolo. La corda veniva tesa grazie a un meccanismo a gancio chiamato crocco oppure, nei modelli più sofisticati, a un martinetto. L’uso della balestra in Europa continua ininterrottamente dall’epoca classica fino al periodo di maggior popolarità tra l’XI e il XVI secolo, in seguito venne abbandonata a favore delle armi da fuoco. Era l’arma più devastante che un singolo soldato poteva utilizzare tralasciando l’arco composto o a doppia curvatura. Infatti aveva un potere di penetrazione tale da forare la maglia di ferro dei cavalieri. Inoltre, l’addestramento per il suo utilizzo risultava più breve di quello per l’arco. La balestra aveva una fase di caricamento più lunga rispetto all’arco e dunque nella pratica ciò si traduceva nella necessità di assicurarsi un riparo durante la fase di caricamento. Proprio per migliorare l’efficacia dei balestrieri in campo aperto, soprattutto in presenza di tiratori nella parte avversaria, venne introdotto l’uso dei palvesi, grandi scudi di legno dietro cui i balestrieri si proteggevano durante la lenta fase di ricarica. Questi scudi potevano essere assicurati dietro la schiena oppure portati da un addetto, chiamato “palvesario”. La balestra comportò un discreto cambiamento nelle strategie utilizzate in battaglia, ma soprattutto modificò l’approccio alla battaglia da parte dei nobili che, tradizionalmente a cavallo, avevano sempre buone possibilità di uscire vivi dallo scontro. La diffusione della nuova arma portò gradualmente i cavalieri all’adozione di armature a piastre, più resistenti, e di protezioni specificamente pensate per i cavalli, che si evolveranno col tempo in vere e proprie armature.
La Balestra in mostra al Museo Diocesano di Brindisi è con fusto in legno e molla incastonata in acciaio con rifiniture in avorio o decorazioni a stampo. Risale XIV secolo è alta cm. 78, larga cm. 40 ed è priva di manetta.